La valle del Rosa

Bannio: "La Nuvola" della Madonna della Neve, ...dal 1800 al 2018

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view post Posted on 3/12/2018, 21:12
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la Nuvola della Madonna della Neve, così chiamata dai Banniesi e dai Devoti, è quella scultura lignea - dorata utilizzata ogni anno il giorno 5 agosto e la prima domenica dello stesso mese al termine della Messa Militare per calare il Busto Reliquiario della Madonna della Neve risalente al 1733, e farlo rialloggiare nella Cupola al termine dei Vespri che concludono le giornate di festa.


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Questo tesoro (c'è chi dice sia la seconda Nuvola...ma non si hanno notizie di una precedente...) risale al 1808, ed è opera dello scultore Vanzonese Giuseppe Rabbaglietti, come riportato sul retro dello stesso.


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La "Sala Comandi", è tradizionalmente accessibile in occasione delle festività solo dagli addetti ai lavori e si trova nel sottotetto sopra l'Abside e la Sacrestia; la si raggiunge tramite scale lignee e nel suo alloggiamento domina tutta la navata centrale della Chiesa Parrocchiale dedicata a San Bartolomeo (Prima Parrocchia della Valle Anzasca a staccarsi da Pieve Vergonte durante il Pontificato di Papa Alessandro III - quindi tra il 1159 e il 1181)
Durante i festeggiamenti, la Nuvola, con il busto della Madonna della Neve posizionata al centro e avvolta da una “nevicata” di petali di rosa, viene fatta risalire nel suo alloggiamento sopra l’Altare Maggiore tramite due funi azionate da un argano manuale dotato di una grossa ruota in legno e ingranaggio in ferro forgiato con tanto di “fermo e sicurezza”. L’ usanza di simulare la nevicata con i petali avviene solamente il 5 agosto, ed è stata introdotta dall'Arciprete Don Giovanni Battista, durante il suo Apostolato a Bannio tra il 1958 e il 1972.



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La ruota riporta l’incisione: “Carlo. Leonardo. Nino di Bannio fece 1856", dunque si presume che negli anni precedenti venisse usato un altro argano o un sistema diverso.


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La Nuvola da vicino….


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Vecchi sostegni e cavi usati fino a pochi anni fa…


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Vista dall'alloggiamento che domina la navata centrale della chiesa


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Immagini della "vestizione" scattate lo scorso 5 agosto


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Da "Memorie Manoscritte" - 1820 della Milizia Tradizionale di Bannio

... " 1808 - Zanoli Giacomo Colonello - Laveggio Bartolomeo Maggiore - Streppitosa, pomposa e divota, venne solennizata dalla Milizia di quest'anno mille otto cento otto nel dì cinque di Agosto la festività di Maria SS.ma della Neve nostra protetrice; Molto più del solito numerosa fù la Milizia e perciò venne formata una Compagnia di più del consueto; Banda militare [musicale] belissima che chiamarono da Varallo; Una machina di fuochi artificiali composta da un capo d'opera francese; Molti efetti militari acresciuti alla Cassa come descriverò in seguito; Una Nuvola majestosa fatta fare espressamente da rinomato artefice per discendere sopra l'altare maggiore il Simulacro della B.a V.e furono di comune ammirazione l'ogetto principale.
Per tutte queste novità d'apparati estraordinari concorse una infinita moltitudine di forestieri da ogni parte a questa sontuosa Solennità;
Un solo inconveniente accade in quest'occasione che portò un sconvolgimento in tutti gli animi sensibili quale è; Nella sera della Vigilia di detta solennità appena incominciata la illuminazione e sparo delle Sarasine, non ancora messo foco alla machina di fochi artificiali; Si scopre il foco nella Casa di certa Angela Raspina:
Il segno della Campana a martello per correre al riparo di questo inconveniente portò un alarme generale e specialmente ne forestieri.
Soleciti corrono in gran folla per estinguere questo foco di già molto impossesato che avrebbe abbruciata tutta l'isola se non gli si fosse stato prontamente imepdito; così la sudetta casa solamente rimase vittima sotto le voragini; Qualche individuo sparse la voce che un tal foco sia stato caggionato dalli spari de fochi artificiali; questo non è possibile come lo fu generalmente riconosciuto ateso che i fochi artificiali erano appena incominciati quando si vidde tutto ad un tratto scoppiare un tale ben maturo incendio al di sopra del tetto senza esservi né fieno o paglia in essa Casa; perciò diede a conoscere che questo foco era da più giorni aceso nel suo centro e scoppiò Sgraziattamente in dett'epoca per scomporre gli animi di tanti concorenti in sì lieta sera. "....



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"...Milla ottocento cinquanta sei, alli dodici Luglio – Dopo un lungo rivolgere d’anni la Milizia Urbana Banniese, dall’esordire di sua Esistenza sino a quest’Epoca, fellicissima ebbe a bella parte di ricevere per la prima volta la sovrana approvazione dai Reali Principi di Casa Savoja il Principe Ereditario Umberto 3° d’anni dodici ed il Duca d’Aosta Amedeo d’anni undici, che con indicibile gioja e sinceri applausi sommamente ecommiarano la ben ordinata Milizia schierata sulla la [sic] Piazza per tributare i suoi cordiali ossequi alle loro Altezze accompagnati dal giulivo suono delle campane, non che dal rimbombo de’ mortaretti. Ben con ragione esultano ora i Banniesi per aver mantenuta costantemente malgrado pericole vicende di Governo Straniero, e di scissure patriotiche per la mutazione di Divisa come Antiquata la sempre comandevole assisa Rossa unico Rettaggio della Divisa Antica del Reggimento Piemonte conservata nello Stato Sardo che appena le loro Altezze passate sotto il Magnifico Arco Trionfale per la contantezza di riconoscere, l’antica divisa della loro Casa di Savoja vollero per due volte Ripassare la rivista ai soldati circa prima di recarsi nella Chiesa Parocchiale vestita tutta a festa.
E quivi inginochiatte le loro Altezze nel Presbiterio con occhio sorprendente videro discendere maestosamente nella sua Nuvola la gran Madre di Dio la quale viene solamente Baciata con animo comovente dai Reali Figli, che di nuovo con gran tenerezza la videro ascendere sino al suo Posto di Adorazione, l’altra riuscita fu ritornando dalla Chiesa che i medesimi Principi non cessavano di encomiare la devozione, l’affetto, e l’attaccamento dei Banniesi alla loro Casa Sabauda. Prima però di cavalcare onde travalicare Baranca per portarsi a Varallo, l’Illustrissimo Signor Intendente di Domodossola con brevissimo ma assenatto ed affettuoso discorso ringraziò le loro Altezze d’aver visitato l’Ossola, e che tanto alle loro Altezze quanto all’augusto loro Padre Il Re Vittorio Emanuele raccomandava la provincia, ed in special modo Bannio, che dall’esteriore Splendido Apparato, e cortese accoglimento pottevano Argomentare, quanto sia nel Popolo Banniese radicata la divozione, l’affetto, l’attaccamento all’augusta Casa Savoja.
A tale raccomandazione rispose il Generale Rossi Governatore dei figli Reali a loro nome che sempre avrebbero conservata viva in cuore la dolce Rimembranza di Bannio che appena giunti in Torino dall’augusto loro Padre avrebbero presentati i fervidi voti de’ fedellissimi Banniesi suoi Sudditi Devottissimi...."



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Testo e immagini Roby e Laki

 
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view post Posted on 4/12/2018, 09:14
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La mia casa è quassù fra lo sconfinare delle vette e i racconti del vento... la mia casa è quassù fra le altere pareti e misteriosi silenzi e dolcissimi ricordi. Qui sono io, qui è la mia casa, qui sono le mie montagne

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view post Posted on 4/12/2018, 12:17
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molto interessante

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