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| La Centrale "ANZA" Il 1885 è l'anno della prima Centrale Idroelettrica Italiana ad opera della società Angloromana mediante lo sfruttamento del sistema Edison delle cascate di Tivoli. L'Ossola si rivelò straordinariamente ricca di questa nuova fonte di energia, destinata a rivoluzionare il mondo, e nel 1899 la ditta Ceretti di Villadossola, utilizzando le acque dell'Ovesca (valle Antrona), costruì una piccola centrale per il nuovo laminatoio. Era la prima in Ossola e tra le prime in Italia.
Nel 1904 iniziò la costruzione della Centrale "Anza", situata nel comune di Piedimulera, sotto l'abitato dei Gozzi, e dello sbarramento alla Gurva di Calasca. Nell'ottobre 1905 iniziarono i lavori di perforazione delle gallerie per il canale, lungo km.6,190, che portava l'acqua dalla diga al serbatoio, posto 173 metri sopra la centrale, e qui per mezzo di condutture forzate, l'acqua darà propulsione alle macchine generatrici di corrente elettrica. Notizie di stampa di quell'epoca, ci parla di apprensioni che vi furono per il Santuario della Gurva il quale avrebbe potuto portare danni in conseguenza allo spare delle mine. Ma non succederà niente. Qui sotto è riportata la domanda per lo spostamento del sentiero per la Valle Segnara, attraversato dal canale che lambisce anche il Santuario Nell'aprile 1907, provenienti dal Baden, giungono a Piedimulera alla stazione ferrovviaria, le colossali macchine. Un cronista dell'epoca scrive "...con un traino di 15 cavalli, che lentamente trascinano lungo l'erta la colossale macchina del peso di 110 quintali. Un viaggio che alla sera sarà solo a metà strada, e solo il giorno successivo, non senza difficoltà, la macchina giungerà a destinazione." Il 13 aprile , nel corso di un successivo trasporto, l'operaio Luigi Rainelli, al seguito del traino, colpito violentemente dal timone, è sbalzato nel fondo del precipizio ove scorre l'Anza, trovandovi la morte. Anno 1930: operai adddetti alla manutenzione del canale Nell'alluvione dell'agosto 1978, la centrale venne seriamente danneggiata dallo straripamento dell'Anza, che invase la sala macchine e distrusse il ponte in ferro che serviva per raggiungere la centrale, portandolo circa 2 Km. più a valle (notizie tratte da "Nostalgia e ricordi di due Comunità Piedimulera e Cimamulera" di Giovanni Scarfò e "L'Ossola nell'età moderna" di Renzo Mortarotti)
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