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. Anzino è un grazioso paesello che giace compatto e verdeggiante ai piedi del Monte Scarpignano, di fronte a Bannio con cui forma il comune e separato dal profondo vallone del Torrente Olocchia. Seguì nei secoli le vicende storiche di Bannio e degli altri paesi della Valle Anzasca. Faceva parte della degagna di Civola o Ciola (ora San Carlo). Già Comune autonomo sotto il regno di Casa Savoia, nel 1928 fu aggregato a Bannio. Anzino è noto soprattutto per il suo Santuario di Sant'Antonio da Padova. In passato, quando il paese era più popolato, gli Anziniesi, emigravano a Roma, dove si era formata una numerosa colonia, dedita con notevole successo al commercio dei vini. Alcuni emigrati ebbero modo di conoscere un valente pittore al servizio della nobile famiglia Borghese, al quale affidarono l'incarico di dipingere un quadro raffigurante Sant'Antonio da Padova, per farne dono ad Anzino ed avere la protezione del Santo nei loro lunghi ed avventurosi viaggi da e per Roma. Il quadro fu portato ad Anzino nel mese di gennaio dell'anno 1669. Fu subito esposto alla pubblica venerazione in una artistica cappella della chiesa parrocchiale e tale fu la devozione per le grazie concesse che, in breve tempo, questo santuario divenne rinomato. La festa principale si celebra solennemente il 13 giugno, con la partecipazione di pellegrini provenienti dall'Ossola, dalla Valsesia, dalla Valle Strona, dal Cusio ed anche dalla Valle Cannobina. Famosa è la processione che in quel giorno si snoda lungo il percorso della Via Crucis, affrescata nel settecento dal valente pittore valsesiano Lorenzo Peracino
(Tratto da: www.comune.bannioanzino.vb.it/ )
IL SANTUARIO
LA VIA CRUCIS
PANORAMI E PARTICOLARI
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