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| Antichi fornetti da riscaldamento Le antiche case walser di Macugnaga racchiudono al loro interno un cuore caldo e pulsante: il fornetto (nel dialetto tedesco macugnaghese HÖFE ).
Il fornetto è una grossa stufa cuboide ricavata dall’assemblaggio di lastre di pietra ollare sgrossate e bocciardate da pazienti mani; questo imponente arredo domestico è ubicato nel nucleo vitale della casa, la sala (STOBU).
Per molti secoli il fornetto rappresentò l’unica forma di riscaldamento dell’unità abitativa.
Questa anima calda è posizionata in due diversi locali: la bocca di fuoco nel focolar e il corpo riscaldato nella stobu.
L’accensione del fornetto è effettuata una volta al giorno, introducendo nella cavità interna quattro –cinque grossi ceppi di legna (abete, larice, faggio, maggiociondolo).Nel periodo più freddo dell’anno si può comunque accendere il fornetto anche due volte al giorno , generalmente mattina e sera. Sebbene il sasso impieghi almeno un ora ad intiepidirsi , una volta raggiunta la temperatura massima , nelle ore successive rilascia calore decrescente , omogeneo e salubre.
La stobu è l’unico locale della casa che gode di questo tepore e di conseguenza in essa si svolgono molte della attività della famiglia, come pregare, dormire, lavorare.
Il fornetto troneggia nella sala , circondato dall’ambiente più elaborato di tutto l’edificio: pareti a pannelli finemente lavorati con preziose cornici ; una serie continua di piccole finestre con eleganti vetri stagnanti, sotto le quali è posto un tavolo arricchito nella sua semplicità da gambe tornite con maestria e fiere sedie con alti schienali; una credenza riccamente elaborata; un cassone intagliato con segreto nel quale vengono riposti i beni della famiglia; un tavolino a ribalta e una panca che circondano e ornano il fornetto: ovunque l’attenzione ai dettagli è stupefacente .
Il fornetto necessità alcune poche ma attente precauzioni d’uso: la manutenzione periodica della canna fumaria e della bocca di fuoco (la cui cenere era l’unica utilizzata per confezionare il sapone da bagno); una corretta dosatura della legna, per evitare un surriscaldamento che a lungo andare provocherebbe profonde spaccature nel sasso; il pavimento in terra battuta al piano inferiore, per un giusto apporto di umidità onde prevenire degli incendi; la foratura del soffitto sopra il fornetto stesso, per permettere all’aria calda non solo di raggiungere il piano superiore , ma anche di disperdersi .
Il fornetto porta inoltre impresso un prezioso cartiglio nel quale sono indicate le cifre dei nomi dei capostipiti della famiglia, la data di costruzione, uno stemma e alcune volte una scritta di votiva, ad imperitura memoria di coloro i quali fra tanti stenti e spirito di sopravvivenza, dimorarono in un ambienteostile, come solo sa essere l’alta montagna, e che la sera si abbandonavano alla quiete appoggiando la schiena dolente al sasso caldo e consolatore .Testo da : www.museowalser.it/collezioni.htmGRAZIE a tutti i proprietari per la collaborazione e all'Amico Nandi di Borca, senza di loro queste immagini, a disposizione di tutti, non sarebbero state possibili
segue .... Edited by Piero** - 7/2/2016, 14:09
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