Parte integrante del Santuario di Sant' Antonio di Padova è il percorso delle cappelle della Via Crucis che costituisce uno dei monumenti più importanti di Anzino.
Il circuito devozionale, composto da un arco trionfale e da quattordici cappelle, fu costruito per volontà di alcuni emigranti della colonia romana a partire dal 1749.
Nel 1753 fu completata la parte muraria e Giacomo Titoli, in rappresentanza degli altri compaesani, chiese al vescovo di Novara la facoltà di dipingere le cappelle.
Domandò inoltre l'indulgenza perpetua per quanti avessero svolto la Via Crucis.
Il percorso sacro si estende ad anello - che parte dal santuario di Sant'Antonio e vi ritorna - e si apre con un arco trionfale, cui seguono tredici stazioni della Via Crucis mentre la quattordicesima è costituita da una vera e propria cappella poligonale con l'Altare dove vi è il Sepolcro.
La particolarità più significativa è costituita dalla presenza su ogni edicola, sopra l'affresco che raffigura l'episodio della Passione del Signore, di un medaglione contenente la scena di un miracolo compiuto da Sant'Antonio. I piloni furono probabilmente affrescati dal valsesiano Lorenzo Peracino, ma secondo alcuni studiosi i dipinti possono essere attribuiti al valsesiano Antonio Orgiazzi.
Su ognuna delle tredici massicce cappelle stazionali si legge la formula processionale: Adoramus te Christe et benedicimus tibi.
Il percorso sacro fu progettato come parte integrante del Santuario da utilizzare principalmente per la processione con la statua e la reliquia del Santo che si svolge ancora oggi il 13 giugno e la domenica successiva.
Negli ultimi anni la Via Crucis di Anzino ha ottenuto una visibilità nazionale in seguito al censimento del FAI - Fondo Ambiente Italiano in quanto è stata inserita fra luoghi del cuore.
(da SANT'ANTONIO DA PADOVA IN ANZINO - UN SANTUARIO AI PIEDI DEL MONTE ROSA)
VIA D'ACCESSO ALLA VIA CRUCIS DALLA PIAZZA DEL PAESE