La valle del Rosa

Il peso dei nostri tetti, Febbraio 2018

« Older   Newer »
  Share  
view post Posted on 1/2/2018, 16:35
Avatar

Senior Member

Group:
Admin
Posts:
12,065
Location:
Ceppo M.

Status:




La copertura, o più comunemente tetto (dal verbo latino tegere, oppure coprire), ha la funzione di definire la parte superiore dell'edificio e di preservare l'ambiente interno dagli agenti atmosferici e dall'invasione di animali.
Lo scopo essenziale delle coperture è impedire l'insorgere di umidità, di opporre resistenza alle sollecitazioni date da neve e vento e diminuire la dispersione termica dell'edificio. Il manto di copertura, che è lo strato esterno delle coperture, garantisce la tenuta dell'acqua, mentre la struttura portante ha il compito di sostenere il manto. (Da Wikipedia)

Alcune immagini dei tetti delle nostre case in grado di sopportare l'enorme peso della neve di questo "pesante" inverno.......alcuni sembrano soffocare sotto la spessa coltre bianca ma non mollano attendendo qualche raggio di sole!



jpg

jpg

jpg

jpg

jpg

jpg

jpg

jpg

jpg


....Un po' di storia!!
La forma del tetto nelle case Walser, tipiche anche della zona del M. Rosa, era di solito a capanna con due falde, salvo qualche eccezione di case con più fronti o con pianta fatta a L.
Per reggere il peso della copertura con lastre di pietra, in aggiunta a quello della neve, era necessario usare un legno stagionato e di buona qualità.
Il legno era comunemente di larice, abete, ontano e frassino conservato al riparo delle intemperie ed utilizzato a stagionatura avvenuta.
La costruzione dello scheletro del tetto iniziava con la posa dell’orditura principale.
Al centro si collocava la trave di colmo o colmegna che recava incisa la data di costruzione ed il segno di casato (huszaiche).
Seguivano le due travi di mezzo o “costane” (mitschtufirst) al centro d’ogni falda.
Appresso si depositavano le travi “sabiere”, posate sulle pareti di tronchi, ed infine le due travi estreme o “grondane” applicate sul loggiato.
Sulle travature principali si appoggiava l’orditura secondaria, che era costituita da travi “cantieri” (rofe), per supportare le beole.
I “cantieri”, bloccati con pioli di legno (toubla) alle stesse travi, sopra il colmo erano uniti da un incastro detto “a capra” (per via delle corna) e tenuti insieme da un perno centrale in legno chiamato “caviglia”.
Sui cantieri venivano inchiodate, sempre con chiodi di legno, le “tampiere” (tochlatte), fusti di piantine tagliate a metà per la lunghezza.
Nel sottotetto si facevano incrociare due travi con funzione di catene, chiamate “chiavi”.
Una fungeva da sostegno alle due costane, l’altra a supporto del colmo.
Lo sbalzo frontale del tetto aumentava progressivamente, salendo dalla gronda al colmo, per creare un maggiore effetto protettivo.
Questa forma così caratteristica era detta “a vela” e proteggeva le facciate dagli effetti della neve, della pioggia e del vento.
A scheletro ultimato si provvedeva alla copertura del tetto con lastre in pietra (blatte), altrimenti denominate “piode” o “beole”, corredate di particolare duttilità alla lavorazione.
Le beole erano impiegate anche per la lastricatura dei cortili ed il rivestimento dei muri.
Nella fase di copertura, in origine, si utilizzavano lastre di ogni misura e la messa in posa avveniva con disposizione “a mosaico”.
Con l’avvento delle macchine, le lastre cominciarono ad essere tagliate nella stessa misura e furono di più facile sistemazione.
Tuttora si usa questo metodo ma in alcuni casi, e forse per richiamarsi all’antico o per la riparazione di originari tetti, si ricorre al procedimento tradizionale.
Il peso della copertura si aggirava in media sui q.3 al m.² che con la neve poteva arrivare alla tonnellata.
La casa walser era costruita in modo che il peso del tetto servisse a bloccare tutti gli incastri, tenendoli uniti.
Alcune abitazioni erano dotate del canale di gronda, che era ricavato dal tronco di giovani larici segati a metà e scanalati con un’apposita scure ricurva.
Attualmente si preferisce il canale in rame o in lamiera o lo sgocciolamento a perdere.
Tetto in beole e orditura di legno figuravano tra le principali caratteristiche dell’architettura walser.
(Dal web)



jpg

jpg

jpg

jpg

jpg

jpg

jpg

jpg

jpg

jpg

jpg

jpg

jpg

jpg

jpg

jpg

jpg

jpg

jpg

jpg

jpg



Edited by lakibambu - 1/2/2018, 17:23
 
Web  Top
view post Posted on 4/2/2018, 21:40
Avatar

Advanced Member

Group:
Supermod
Posts:
2,685

Status:


Bellissime immagini...grazie, Laki!! :3: :wub: :wub: :wub:

 
Top
1 replies since 1/2/2018, 16:35   671 views
  Share