CALASCAPresso ai denominati Agnu, e di Monti di Deu nella tanca Coxiu sono alcune antichissime sepolture con enormi lapidi.
Spelonche. Ve n'ha gran numero , e in certe stagioni sono opportuna stanza ai pastori.
Signoria. Questo comune comprendesi nella signoria della Gallura. Non sono molti anni che vi si tenea la curia. Delle prestazioni feudali sarà discorso nell'art. Gallura.
( Calasca ), com- nel mantl. di Bannio, prov. d'Ossola, dioc. e div. di Novara. Dipende'dal senato di Piem., viceintend. prefett. insin. ipot. di Domodossola , posta di Pontegrande.
Appartenne alla signoria di Vogogna. Giace nella valle Anzasca.
Sono frazioni di questo comune Molini, Duzement, Damuele, Licrosi, Ronchetto, Oretto, Del la-Motta , Vigino, Case de'Morandoni, Borretta , Antogna , Pianezza, Calasca di dentro, e Barzona.
E lontano due miglia da Bannio , e nove da Domodossola.
Una strada comunale, oltrepassato, al confme di Castiglione, un piccolo ponte in pietra sul ruscello Duorca, e tragittando a mano destra per Vigino scorge a Calasca.
Dal sito della parrocchia di questo luogo si dipartono due vie: la prima, attraversando a Casa Medaja la strada provinciale della valle Anzasca , conduce all'oratorio della Gulva, mediante un ponticello iu pietra; e quindi alla valle Strona, che ha l'imboccatura nelle vicinanze di Omegna: la seconda a pochi metri di distanza raggiunge la via della presente linea doganale di controllo segnata dal torrente Val Bianca sino alla valle d'Antrona. Questa principale strada, lunga metri 4'9° , dirigesi a ponente: essa è tortuosa, irregolare , sovente ripida. La riuniscono cinque ponti intermedii , due in pietra e tre in legno.
Per l'accennata via della Gulva, in settembre del i799, vi giunse un corpo di truppe francesi proveniente dal monte Tarlo, e pernottò presso il detto oratorio: nel i8on vi passò , venendo dalla valle Strona , un corpo di austro-russi, capitanato dal generale Laudon.
Vi sorge il monte denominato San Martino, dalla cui cima furono, non è gran tempo , da topografi eseguite trigonometriche operazioni.
La chiesa parrocchiale è sotto l'invocazione di s. Antonio abate: essa venne iu questi ultimi tempi edificata sul disegno del paroco Carlo Tonietti, personaggio sperto nelle scienze e nelle belle arti. In questa nuova chiesa si venera con particolar divozione il corpo di s. Valentino martire.
Nel ridetto oratorio della Gulva si celebra con gran pompa, e coll'intervento di due mila forestieri la solennità di Nostra Donna assunta in cielo.
Il cimitero trovasi nella prescritta distanza dall'abitato.
Esistevi un monte di pietà diretto da una particolare amministrazione sopravvigilata dal vescovo di Novara. Questo insti~ tuto pio sovviene ai poveri del paese , provvede per evangeliche missioni , c per la celebrazione dei divini misteri.
In una scuola comunale aperta per quattro mesi dell'anno , e mantenuta col prodotto di pii legati, i fanciulli ricevono la primaria istruzione.
Un qualche guadagno proviene al paese dal mantenimento del vario bestiame: le pecore per cinque mesi dell'anno si lasciano pascolare sulle vicine alpi senz' alcuna custodia.
Le territoriali produzioni sono segale, legumi, pataie, castagne , noci, pome , ciliegi, e poco ed acerbo vin bianco.
Sui balzi del comune allignano bene i larici, gli abeti, e le roveri.
Pesi e misure della valle Anzasca, monete col ragguaglio alle milanesi.
Nel comune di Calasca si trovano:
Ferro solforato , aurifero, raramente sparso in una roccia quarzosa. Della miniera posta nella regione Vaìbiancar detta dei Giuntali, coltivata da Gaspare Bessero.
— Solforato, aurifero, raramente sparso in un quarzo ocraceo cristallizzato, ed amorfo. Della miniera posta al luogo detto il Croletto o Crotcllo, e coltivata da Giuseppe Guglielmi, da cui si ricavano circa 23ooncie d'oro in ogni anno, vi s'impiegano 7 operai e i a molinelli. Dalla miniera coltivata dai fratelli Marta, di cui si parlerà qui sotto, piegando alla sinistra, ed attraversando una bocchetta che divide in due l'alta valle Segnara , si arriva in fondo., ove dicesi al Piano dei Croletti. La bocchetta è formata di un gneiss scistoso, soprapposto allo scisto talcoso. Gli strati pendono a ponente con angolo di 23 gradi. In questo Piano trovasi la miniera suddetta: il minerale è piuttosto scarso, e non molto ricco: si trovano in diversi siti del Piano indizi di miniera, ed anni sono si travò un masso di quarzo carioso , e oro nativo , in vicinanza della cava: altri piccoli massi si trovano vicino alla bocchetta, detta il Pianlago. I lavori cosistono: i.° in una galleria colla direzione a un dipresso da greco-levante a ponente-libeccio: 2.0 in un cammino a destra che sbocca all'aperto: 3.° una piccola traversa a sinistra , ed in fondo ad essa un'altra di ricerca paralclla alla principale, dove pare, che siavi l'incassatura regolare. L'alto sito di questa miniera non permette , che vi si lavori più di due mesi all'anno.
Ferro solforato , aurifero ed argentifero col quarzo. Della miniera già coltivata dai fratelli Marta. Quasi in faccia alla montagna detta dei Cani , in valle Anzasca , ewi la già accennata valle Segnara , lunga da cinque in sei ore di cammino , la quale dipende tutta dal comune di Calasca: all'estremità di questa valle , al Montone della Rossa salì' alpe del Crotto vecchio , trovasi la suddetta miniera. E formata d'un quarzo con piriti di ferro decomposte, e poca galena; la più ricca' in piombo (è anche più ricca in argento, e meno in oro: e quella che non contiene piombo è più ricca in oro quasi puro. Il minerale è sparso in molta matrice, e la posizione della miniera è alta assai come la precedente: era ricchissima in sul principio: vi si trovava dell'oro nativo, e diede persino, col lavoro di quattro molinelli, un'oncia d'oro al giorno, ma in pochi giorni spari questa grande ricchezza , ed è ora in uno stato quasi passivo: l'unico vantaggio che olFre questo minerale si è, che nell'amalgama poco o nulla consuma il mercurio. La miniera pare essere uno strato quarzoso colla direzione da libeccio a greco , inclinandosi sotto maestro con angolo di 22 gradi circa.
Ferro solforato, aurifero, argentifero ed arsenicale nel quarzo talcoso. Della miniera denominata dei Cristalli in valle Segnaia, di proprietà dei signori Albasini.
Quarzo jalino in cristalli prismatici, misti, ed in parte imbrattati d.il ferro idrato. Della miniera suddetta.
— Jalino, come il precedente, misto al rame solforato e carbonato. Incontrasi nella miniera suddetta.
Ferro solforato aurifero ed argentifero , del luogo denominato Lavezzaro.
Dizionario geografico storico-statistico-commerciale degli stati sardi, Volume 3
Di Goffredo Casalis
Fonte