La valle del Rosa

L’ultima alpigiana della valle di Mondelli

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view post Posted on 14/8/2014, 08:26
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La mia casa è quassù fra lo sconfinare delle vette e i racconti del vento... la mia casa è quassù fra le altere pareti e misteriosi silenzi e dolcissimi ricordi. Qui sono io, qui è la mia casa, qui sono le mie montagne

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L’ultima alpigiana della valle di Mondelli non può più vendere latte e formaggio

In valle Anzasca la storia di Anna Bogo:
il vecchio caseificio non è a norma e quanto produce lo può fare assaggiare solo ai parenti

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Passa l’estate in un alpeggio a 1534 metri di quota producendo formaggi di capra e ricotte squisite, ma non le può vendere. Deve limitarsi rigorosamente «a uso proprio», poiché il suo piccolo caseificio è rimasto all’antica, semplice e lindo, ma non rispetta le rigide norme europee. In passato a Ceppo Morelli c’erano decine gli alpigiani che passavano l’estate sui pascoli. Anna Bogo è rimasta l’ultima all’alpe Cortevecchio, nella valle di Mondelli.

«Non vendo nessuno dei miei prodotti. Mi limito a farli assaggiare ai parenti e agli amici che vengono a trovarmi. Però sono gratificata dai loro apprezzamenti e dalla vendita dei capretti in primavera». Si consola così, disegnando un sorriso solare e genuino. Modestia e gentilezza innate. E poi c’è la passione per i suoi animali. È soprattutto questo lo stimolo che la spinge a continuare una tradizione di famiglia che dura da sempre. Per natura le capre vanno a cercare l’erba fresca e durante l’estate risalgono in quota seguendo i pascoli più verdi. Adesso si mescolano anche con i camosci e gli stambecchi che in passato non c’erano e arrivano appena sotto il Passo di Mondelli.

«Questo valico, così lontano e marginale, a 2.600 metri, è diventato famoso dopo che vi è stato costruito un altare dedicato ai contrabbandieri morti in montagna. Uno di loro è stato travolto da una valanga proprio lassù, come anche un giovane finanziere. Li ricordiamo tutti e due con commozione».

Storie vicine nel tempo. Ma sembrano remotissime poiché la nostra memoria storica si affievolisce rapidamente.

«Gli spalloni li ricordo bene. Quando ero bambina passavano a frotte da Mondelli. Il nonno materno era stato finanziere, poi anche lui si era messo a fare qualche viaggio con il tabacco. Un episodio curioso riguarda un certo De Fabiani che venne travolto da una valanga. Lo trovarono dopo molto tempo schiacciato. Era completamente ibernato e lo portarono nella nostra chiesetta dentro una cassa quadrata. Ma, con il caldo, il corpo si raddrizzò di colpo. Fu un grande spavento per le donne che recitavano il rosario. Credevano che fosse risorto».

Anna Bogo, 61 anni, accetta con il sorriso la qualifica di «ultima alpigiana» di Ceppo Morelli. «Lassù non sono mai sola. Spesso viene ad aiutarmi mio marito, che fa il muratore. E poi, a tenermi compagnia, ci sono i miei animali e un mucchio di marmotte con i concerti dei loro simpatici fischi».



Teresio Valsesia
CEPPO MORELLI

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view post Posted on 15/8/2014, 06:48
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Un grande applauso e un bacio ad Anna, grande e infaticabile lavoratrice, che ha sempre creduto nel suo lavoro e ci crede ancora, nonostante tutto! :wub: :wub: :wub: :wub: ...sei una donna forte e splendida...

 
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