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| La Cà di ledar (la casa dei ladri) Tra i due ponti e la Val Bianca, verso il 1600, nella località chiamata ancora oggi la "cà di ledar", esisteva una casa adibita a Osteria. Questo luogo è stato per secoli tristemente famoso come covo di briganti e assassini. Secondo la leggenda un uomo di Ceppomorelli, in procinto di rimpatriare con i soldi faticosamente guadagnati all'estero, aveva scritto alla moglie di venirgli incontro ed aspettarlo in questa osteria. Quando la donna vi giunse non trovò il marito e nell'attesa ordinò il pranzo che fu servito a base di carne. La donna aspettò a lungo, il marito non arrivò mai. Solo dopo alcuni anni si seppe che l'uomo era arrivato prima di lei, fu ucciso, derubato e cucinato, e mangiato dai clienti e anche dall'ignara poveretta. Ora di quell'infame casa non esiste che qualche traccia di fondamenta, che sembrano gemere al ricordo di quegli orrori Un giorno un uomo di Macugnaga, mentre scendeva lungo la mulattiera, incontrò l'oste maledetto nei pressi della Valbianca che risaliva a cavallo la valle. I due uomini si salutarono cortesemente ma, quando il macugnaghese arrivò a Calasca trovò tutto il paese in fermento. "E' morto l'oste della Valbianca" gli dissero. "Ma come morto? l'ho incontrato poco fa che andava a cavallo verso Macugnaga!" "No è morto e già seppellito, solo che non si può entrare nella sua casa perchè c'è un maiale vicino al caminetto." Capì allora che si era imbattuto in quel maledetto oste che andava sul ghiacciaio a scontare la sua pena. ******************* I Visaloeucc Si narra che al "Balm dau Tlà" viveva una famiglia di nani chiamati "visaloeucc" perchè avevano un solo occhio in mezzo alla fronte. Erano pagani e di mestiere facevano il pane e scendevano poi un paese a venderlo. Un giorno, presi da odio per i Cristiani, decisero di avvelenare il pane per farli morire. Avevano però una serva che si era segretamente convertita alla religione cristiana e il giorno che i Visaleucc avevano avvelenato il pane, essa scese in paese per la Messa, e per paura di essere uccisa dai feroci padroni, si avvicinò ad un masso e ripetè più volte "solo a te segretamente confido che i Visaleucc hanno avvelenato il pane". La popolazione capì, non mangiò il pane e si salvò ******************** I Plei e ul campanin I plei (i castiglionesi), volevano avere il loro campanile alto come quello di Calasca. I brui (i calaschesi), allora gli diedero un liquido da versare a gocce ai lati del campanile, ogni sera, assicurando loro una crescita di un metro a notte. Per conoscere il reale aumento di altezza, furono consigliati di coprirlo con una tela fino alle fondamenta. I castiglionesi si misero all'opera e videro subito che la tela si era accorciata di un paio di metri dopo la prima notte. Entusiasti continuarono ad aggiungere tela e versare le miracolose gocce per trenta giorni. Poi venne il giorno che vollero misurare il loro campanile per vedere quanto si era alzato. Si accorsero subito che non si era mosso neanche di un millimetro, e furibondi per la beffa e il furto continuo della tela, giurarono vendetta.
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